I fatti sono da sempre vittima di un vero e proprio olocausto, consumato per i motivi più disparati: dai più arguti ed elevati, sintetizzati da Mark Twain nel motto “non permettere alla verità di interferire con una bella storia”, ai più ottusi e abietti, mascherati dietro l’etichetta dei “fatti alternativi” coniata da Kellyanne Conway, direttrice della campagna elettorale e consigliera di Trump.